Il nostro racconto parte da giorni antecedenti all'evento in programma domenica 31 agosto, e precisamente dalla partita interna di Uefa contro il Vllaznia, dove all'uscita dei varchi delle due Curve gruppi organizzati, hanno distribuito volantini a tutti coloro che avevano intenzione di andare in trasferta nella capitale, invitandoli a comprare biglietto di stadio e treno e raccomandando quest'ultimi di partire alla volta di Roma, uniti ed in treno, per evitare scontri con la tifoseria romana, con la speranza che l'evento fosse una manifestazione sportiva e non una triste pagina di cronaca. Il giorno successivo cioè venerdi 29 agosto, alcuni esponenti di gruppi organizzati si sono recati presso la stazione centrale di Napoli, cercando di organizzare con i vertici delle Ferrovie dello Stato un treno speciale, nel tentativo di evitare scontri e spargimento di sangue nel giorno della partita. Inizialmente si era trovato un accordo, ma i buoni propositi nati nell'incontro stesso tra entrambi le parti ma soprattutto della tifoseria napoletana, finiranno per sciogliersi come neve al sole infatti la sera stessa Ferrovie dello Stato in un comunicato ufficiale, invita i tifosi napoletani a raggiungere la capitale con mezzi alternativi e non tramite treno, tutto questo dopo che erano stati venduti già circa 2000 biglietti, una vera assurdità, forse la decisione più emblematica che ha deciso in modo significativo sull'evolversi del viaggio disumano dei supporters azzurri a volta della capitale. Domenica 31 Agosto: ore 07.30 nella stazione centrale di Napoli sono presenti già un nutrito gruppi di tifosi. 08.24: nel primo convoglio diretto a Roma, soltanto un piccolo gruppo di tifosi azzurri decide di partire nelle prime ore del mattino. ore 09.00 La stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi inizia a rilento a riempirsi di tifosi azzurri, muniti di regolare biglietto e pronti a partire per la capitale. Il treno in arrivo è un Ic Plus Modigliani da Reggio Calabria, con a bordo vacanzieri di ritorno dalle località balneari, il treno è quasi deserto, pochi vagoni sono occupati dai passeggeri. All'arrivo del convoglio la situazione era già diventata irrimediabile. Circa 2000 tifosi attendevano nei pressi del binario 24 di partire per la trasferta roman. Vari responsabili dei gruppi presenti alla stazione si danno da fare per collaborare e per organizzare in modo adeguato la partenza di tutti i tifosi cercando in tutti i modi di limitare i disagi agli altri passeggeri, disagi che poi inevitabilmente si verranno comunque a creare data la presenza cosi massiccia di gente all'interno della stazione partenopea. La quantità dei tifosi diventa col passare dei minuti non proporzionale alla capienza del treno, la frittata è fatta, una situazione presa sottogamba dalle autorità e dalle Ferrovie dello Stato, diventerà successivamente per i tifosi "occasionali" il pretesto per sfogare contro la società la propria ignoranza. Il tempo passa inesorabile, ma la situazione è sempre la stessa, i pochi passeggeri a bordo del treno decidono di abbandonare il treno sotto spontanea volontà e non sotto minaccia degli ultras partenopei, addirittura si vedono scene di collaborazione tra gli stessi "vacanzieri" e i tifosi partenopei. Ore 11.15 Treni Italia decide finalmente di equipaggiare il treno IC Plus Modigliani di altri vagoni, per consentire a tutti coloro in possesso di regolare biglietto di salire a bordo. Ma nonostante questo intervento la situazione era ancora in alto mare, e tifosi oramai da ore sotto il caldo torrido, iniziano a dare i primi segni di nervosismo, ma nessuna scontro si registra tra forze dell'ordine e tifosi soltanto spintoni per la ressa incredibile che si era creata nei pressi del treno. Il tempo scorre inesorabile e sono ancori moltissimi i tifosi a "terra", a quel punto precisamente alle 12 decidono di intervenire in prima persona esponenti di gruppi organizzati, che sotto lo sguardo attento delle forze dell'ordine "caricano" con forza sul treno tutti coloro provvisti di biglietto e allontanano a suon di schiaffi tutti i furbi che tentavano di infiltrarsi sprovvisti dei ticket necessari. Ore 12.29 Partenza: tra mille polemiche e problemi logistici il convoglio riesce a partire. La situazione è stata decisamente sottovalutata dagli organi di competenza. Sul treno non vi sono altri passeggeri, ma soltanto tifosi azzurri e ciò lascia pensare che il viaggio proceda senza interruzioni di rito e cioè fermate obbligatorie ad Aversa, Sezze, Formia e Latina. Ma inspiegabilmente ciò non accade, nel treno gremito in ogni ordine di posto, la situazione diventa insostenibile, per l'eccessiva temperatura vengono infranti i vetri del convoglio per consentire il filtraggio d'aria, più che un treno di tifosi sembra un convoglio diretto ad Auschwitz, in condizioni disumane per una società moderna. Da questo momento i vandali o meglio i cosiddetti tifosi"occasionali" non personaggi legati a gruppi organizzati, sfogano la propria rabbia devastando vari convogli del treno, causando migliaia di euro di danni.Durante il tragitto moltissimi tifosi si sentono male ma non sono assistiti da nessun personale medico. Treni Italia decide di far proseguire il treno secondo il percorso abituale. Nel frattempo arrivano anche le prime dichiarazioni del prefetto di Napoli, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione."I tifosi sono stati controllati da noi uno per uno, sia nella fase iniziale che in quella finale, tutti erano regolarmente muniti di biglietto. Un grande apporto è stato dato anche dai responsabili dei diversi gruppi organizzati, Ci auguriamo che il prosieguo della giornata sia buono e collegato solo ad un evento sportivo. "Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilità non immediatamente sufficiente - ha spiegato il questore - i numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla". Ore 15.09 Il treno è giunto a destinazione, nella stazione si accinge un fiume di persone, spuntano aste di bandiere, fumogeni, riecheggiano botti fortissimi, i tifosi azzurri vengono accolti da petardi lanciati da diversi supporters giallorossi, che in seguito verranno riconosciuti dalle forze dell'ordine, le immagini riprese all'interno della stazione verranno successivamente ingigantite dai mass media, ma risultano per essere una coreografica e rumorosa sfilata. Al grido di “Bruciamo la Capitale” e sotto gli occhi increduli di centinaia di viaggiatori che guardano ai lati della stazione ha inizio la disordinata invasione dei supporters azzurri, scene che si vedono ogni settimana in ogni trasferta, non si intravedono scontri o saccheggi soltanto cori contro la diretta avversaria, azioni che compiono tutte le tifoserie del mondo. La nutrita rappresentanza azzurra raggiunge cosi' i pullman dell’Atac. Molti di loro decidono di coprirsi il volto con passamontagna, cappucci di felpe e sciarpe, ma nonostante questo assetto "inappropriato" non accade realmente nulla.
Ore 15.45 Arrivo allo stadio Olimpico, tornelli chiusi, a quel punto i tifosi esausti dopo questa odissea e inferociti dall'estenuante viaggio sfondano i tornelli, si accalcano nella stretta zona compresa tra il prefiltraggio e l’ingresso. Anche qui si rischia grosso, la calca è disumana, parecchi ragazzi cadono e rischiano di restare schiacciati dalla folla. Ore 16 I tifosi azzurri finalmente sono sugli spalti dello Stadio Olimpico, riusciranno a vedere soltanto circa 40 minuti della partita dopo aver pagato regolarmente 28 euro di biglietto per la partita e 30 euro per i biglietti ferroviari. Ore 19.10 Dopo circa due ore dal termine della partita, i tifosi vengono scortati verso i pullman, soltanto una parte della carovana azzurra riceve l'autorizzazione a raggiungere la stazione Roma-Termini, il resto viene tenuto ancora allo stadio per motivi di ordine pubblico. Durante il primo viaggio di tifosi la situazione inizia a surriscaldarsi, anche le forze dell'ordine perdono la testa e iniziano a caricare. Il motivo è che i tifosi azzurri ancora bloccati nei pullman sotto l'Olimpico, abbiano deciso di aprire i finestrini dei pullman, senza esplicita autorizzazione, causa l'enorme calore che regnava nei mezzi dell'Atac. In assetto antisommossa, i poliziotti entrano tra le porte dei mezzi della compagnia pubblica romana e cominciano a manganellare contro gente inerme. Ovviamente tutti fuggono in fondo ai mezzi, vengono aggrediti sia davanti che da dietro in uno spazio di 10 metri, nonostante stiano con le mani tese sul capo in segno di paura e di dissociazione a quanto stava succedendo, per molti minuti vengono picchiati a sangue. Ore 19.35 il primo convoglio formato da dieci pullman arriva in stazione, e cerca di dirigersi verso i binari del treno numero 14, la ressa è indescrivibile, tra gli spintoni la polizia inizia a caricare, con i manici dei manganelli girati, scena apocalittica. Persone che per sfuggire alla carica, cadono ad un certo punto si forma una piramide umana con forze dell'ordine che continuano a calpestare persone senza ritegno umano. Ore 22.30 Partenza del primo convoglio, sono in quel momento parte il secondo convoglio con dieci pullman dallo stadio Olimpico, la triste conclusione di una giornata triste. I primi tifosi azzurri giungono a Napoli alle 01.30 i meno fortunati nelle prime ore dell'alba. Il ministro Maroni deciderà stamane le sanzioni da applicare per quanto di deplorevole è successo durante l'intero viaggio, sarà difficile che tenga in considerazione quanto accaduto a Torino, dove i tifosi del Lecce viaggiavano su un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino e soprattutto di quanto accaduto sull'autostrada A7 dove alcuni tifosi interisti hanno letteralmente raziato un autogrill, il tutto verrà giudicato con pesi e misure diversi e non per fare vittimismo ci sembra semplicemente fuori luogo. Noi della redazione di Tutto Napoli ci siamo sentiti in obbligo di raccontare la versione reale dei fatti perchè siamo disgustati dall'onda moralista mediatica, che si sta abbattendo nei riguardi della nostra città. Ci auspichiamo che i teppisti colpevoli dei danni causati alla società vengano puniti con pene severe, ma allo stesso tempo esortiamo a chi di dovere di accettarsi di tutto quanto è successo realmente in quel giorno, di prevenire in futuro questa disorganizzazione e di rimuovere dai propri incarichi tutti coloro che rappresentano lo stato e che hanno sottovalutato questo tragico evento. Al capo dello stato inoltre chiediamo di intervenire in modo diretto , per tutelare la società civile e per far si che la gente non abbandoni il proprio sogno: IL CALCIO!!! --> -->
mercoledì 3 settembre 2008
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9 commenti:
Ci sono espressioni che sono frutto di un convenzionalismo cieco e demagogico, vuote. Questa letterra invece è l'espressione di un affetto, di un rispetto, per una persona che non è solo il presidente della squadra di calcio cittadina, ma è un esempio di eleganza, di simpatia, di imprenditore e di lavoratore. E' l'esempio di una Napoli vincente e pulita, ma non scarnificata della sua napoletanità. Questa lettera vuole essere per centiaia e centinaia di utenti e tifosi del Napoli un moto spontaneo di solidarietà verso il Dott.Cav. Aurelio DeLaurentiis, come imprenditore, come uomo, come presidente.
In queste ore il suo nome viene infiammato in titoli altisonanti e vuoti, viene calunniato apertamente in trasmissioni discutibili, in lupanari mediatici, viene ignobilmente diffamato uno dei pochissimi imprenditori limpidi e serenamente napoletani, viene infangata una delle società più produttive, più significative e sane dell'intero meridione. Si moltiplicano sul rogo dell'ignoranza i fumi delle illazioni e delle malvagità dettate dall'odio, dall'invidia, da oscure e fosche motivazioni.
Noi, come tifosi, ma come napoletani prima di tutto vogliamo rivolgere al Presidente De Laurentiis e alla sua società la nostra amicizia, il nostro affetto, la nostra compatta solidarietà. Certi, conoscendo la sua cristallina e forte personalità, che il silenzio delle ultime ore sia solo frutto dell'amarezza o della volontà di salvare la Società Calcio Napoli, ultimo sorriso a questa città stuprata di tutto, da ulteriori calunnie e ingiustificabili sanzioni. Per questo motivo inviamo il nostro sostegno e con tutto il nostro cuore, la nostra ammirata solidarietà.
Sempre con Lei, Presidente.
Andrea Zappulli - Napoli
Ferdinando Manfredonia - Marano (NA)
Luigi Raiola - Terracina(LT)
Carlo Gentile - Napoli
Marco Gervasio Antimo - Grumo Nevano(NA)
Angelo Squarciafico - S.Angelo dei Lombardi(AV)
Gaetano Festa - Napoli
Isidoro Milone - Napoli
Luca Orabona - Napoli
Mario De Martino - San Giorgio a Cremano (Napoli)
Mauro Cesario - San Giorgio (NA)
Davide Bagnolini - Cesena (Fc)
Alberto Pisacani - Napoli
Simone Pepe - S.Anastasia (NA)
Vincenzo Esposito - Napoli
Giancarlo Franzone - Napoli
Vincenzo Aruta - Licola (NA)
Narcello Mosca - Napoli
Giovanni Stanislao - Napoli
Fabrizio D'Urso - Napoli
Salvatore Amadore - Napoli
Simone Smeraglia - Napoli
Efrem Buonvecchi - Ischia (NA)
Mario Conforti - Napoli
Omar Olino - Napoli
Dario Improta - Napoli
Salvatore Riegel - Napoli
Elia Porcaro - Napoli
Pasquale Spirito - Napoli
Raffaele Chello - Napoli
Vittorio Merolla - Napoli
Il Forum di Tuttonapoli.net
E questi sono i 500.000 euro di danni e la terribile arma (un martelletto di 30gr) sequestrati ai tifosi:
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sono nuovo e vorrei esprimere il mio giudizio su tutta la vicenda. sono un tifossisimo del napoli, domenica ero allo stadio (1000 km in un giorno per veder un'ottimo napoli) ma nn in curva perchè immaginavo che sarebbe stata una trappola studiata per bene!
Vorrei iniziare dicendo che nn possono essere giustificati i comportamenti di chi distrugge 11 carrozze, devasta cancelli e cerca di creare solo scompiglio!!!!Sono convinto che sia stato tutto ben studiato per farlo accadere ma sono cmq gesti che nn devono essere compiuti!!
Detto questo mi sento di dire che è una vergogna tutto quello che si sente e che si sta scatenando intorno a questa vicenda!!!la gente purtroppo non riesce a ragionare e naturalemente ascolta solo quello che gli viene raccontato in tv.Purtroppo però la tv non fa informazione ma strumentalizza semplicemente le notizie!!!Nessuno sa come sono arrivati i tifosi a roma (1500 in carrozze che potevano contenerne al massimo 500) e nessuno sa che il ritardo era quasi sicuremente tutto calcolato.Nessuno sa cosa è successo dopo la partita prima di tornare a napoli....
Secondo me non è molto difficile: bisognerebbe identificare chi ha davvero fatto in modo che nn fosse una giornata di festa e di sport e non prmettergli più di andare in uno stadio, chiarire che anche le autorità e chi ha permesso la trasferta ha sbagliato (non si possono vendere più di 3000 biglietti e non pensare di inserore qualche nuovo treno anche considerando che era giorno di rientro dalle vacanze) e informare la gente che non tutti i tifosi del napoli sono uguali!!!!!
Concludo dicendo che per colpa di teppisti e di chi ha teso questa trappola i veri tifosi non potranno andare in curva quando giocherà il napoli in trasferta, non potendo provare i brividi che si provano quando si canta senza mai fermarsi, quando sembra di essere al san paolo anche se si è a roma, quando vedi gonfiare la rete da un giocatore che indossa i colori che ami fin da quando sei nato!!!scusate se mi sono dilungato ma volevo esprimere la mia opinione.
cmq vada Sempre al tuo fianco!!!!!
E' iniziata una campagna Denigratoria nei confronti della Nostra città e di molti miei e Suoi concittadini.
Chiedo solo che Lei che può dare voce ai tifosi faccia un pò di chiarezza.
Lunedi su Radio Marte nella trasmissione notte azzurra, Napoli ha ascoltato testimonianze di ragazzi che erano sui 3 treni partiti da Napoli, e non posso accettare, dopo tutto quello che hanno subito quei ragazzi, a questa campagna diffamatoria nei confronti di NAPOLI.
Come di certo saprà tutti i tg e tutti i giornali nazionali si sono schierati con un'unica voce contro gli atti vandalici della tifoseria napoletana, e ben presto i politici appartenenti al partito della lega nord (con in testa il ministro dell'interno Roberto Maroni) si sono uniti ai media paventando gravi conseguenze per quanto è accaduto.
Io credo che sia giusto dare un pò di spazio anche "all'altra campana" ed in particolare credo sia importante che oltre ai video che si sono visti in tv sia giusto far circolare questi che si trovano su Youtube in modo che tutti possano farsi una idea più esatta dei fatti accaduti domenica, Le scrivo proprio nella speranza che Lei possa, con il Suo giornale, fungere da cassa di risonanza su quanto raccolto con altri tifosi del forum di
Tuttonapoli.
La violenza è da condannare, ma tutti tacciono sui soprusi di quelli che dovrebbero essere i tutori della legge.
Il treno che dovevano prendere i tifosi del Napoli doveva partire alle 9:24, è invece arrivato a Termini alle 16
(fonte http://www.tuttonapoli.net/?action=read&idnotizia=28590)
Normalmente un IC percorre la distanza Napoli-Roma in 2,4 ore, quindi i tifosi del Napoli hanno percorso la tratta con QUATTRO ore di ritardo.
Non solo, TUTTI i tifosi sono stati compressi in un unico treno che aveva una capienza di 600 posti mentre i tifosi saliti erano più di 2000
...ora, la legge vieta i treni speciali, ma, l'IC delle 10:24 che fine ha fatto???
Alle 10 e 24 minuti i tifosi del Napoli erano ancora tutti i stazione, perchè eliminare un treno?
Ora, se io ho un leone in gabbia e so che è feroce e però voglio rendermelo amico, che faccio? Lo aizzo con i ferri e lo tengo senza cibo per tre giorni o cerco in ogni modo di tenerlo calmo?
In questo caso TUTTO è andato storto nell’organizzazione e gli ultras a Termini erano letteralmente inferociti, perché vessati per ore e consapevoli che avrebbero perso, per colpa non loro gran parte dell’evento per cui avevano pagato e nonostante questo i video raccolti sembrano denunciare che le violenze vengano più dalla polizia che dai tifosi.
Qui puoi trovare i video raccolti sulla rete
http://forum.tuttonapoli.net/index.php?topic=29105.0
Mentre qui discutiamo di tutto quello che è successo
http://forum.tuttonapoli.net/index.php?topic=29093.620
P.S. Tengo a precisare che il sito da me citato non è frequentato da ultras, ma da semplici tifosi e che prima che i veri video fossero mostrati a tutti, moltissimi utenti ( come dimostrano le discussioni antecedenti a quella che le ho evidenziato) visti solo i telegiornali erano convinti fosse solo colpa dei tifosi in trasferta.
Certo di Una Sua risposta, e Presa di posizione Forte, La invito a Dare una Mano alla Nostra città e a difenderla insieme a noi.
p.s. Se Si mette in contatto con radio marte, può ascoltare tutte le testimonianze di ragazzi, che hanno vissuto sulla loro pelle questa esperienza "allucinante".
p.p.s. NON GIUSTIFICHIAMO ASSOLUTAMENTE ALCUNE COSE DEPROREVOLI VISTE...MA SU 5MILA PERSONE, PENSO CHE I COLPEVOLI SIANO RICONDUCIBILI A POCHE UNITà.
FUORI LA VERITà !
altra piccola considerazione su chi Adesso si lamenta delle leggi da lui stesso scritte...L'Onorevole MAroni.
Una parola sui commenti seguiti alla scarcerazione dei tifosi arrestati da parte del centro sinistra (Veltroni in primis) e di diversi esponenti del Governo in carica (Maroni su tutti), garantisti solo quando mandano in galera i loro compagni di partito: non sanno neanche per cosa sono stati arrestati, quali sono le pene, se si tratta di pregiudicati o di insensurtai e parlano, parlano.... Il bello è che le leggi che i magistrati applicano le fanno proprio loro!
Mi astengo dal commentare le affermazioni fatte da Veltroni, visto che ha un diploma di istruzione secondaria superiore rilasciato dall'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato che non gli consente di conoscere esattamente la giurisprudenza. Di tutt'altro tenore, invece, il discorso da fare su Maroni:
Roberto Maroni (Lega Nord) - Ministro dell’Interno
Anagrafe Nato a Varese il 15 marzo 1955.
Curriculum Laurea in Giurisprudenza; avvocato all’ufficio legale della Avon, poi dirigente leghista fin dalle origini; ministro dell’Interno nel primo governo Berlusconi e del Welfare nel secondo, già capo del «governo della Padania»; 6 legislature (1992, 1994, 1996, 2001, 2006, 2008).
Soprannome Bobo.
Fedina penale: Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Quindi Maroni avrebbe mandato in galera se stesso! Visto che uno tra gli arrestati è stato catturato (e non ancora condannato) per lo stesso reato commesso a suo tempo dal Ministro Maroni (condannato in via definitiva), vorrei chiedere al Ministro: di questi 4 mesi e 20 giorni di condanna, quanti ne ha scontati in carcere? Risposta: nessuno, però - moralmente - lui stesso in carcere ci si sarebbe mandato.
L'Italia è un Paese che fa Ministro dell'Interno qualcuno che è pre-giudicato proprio per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. C'è da rimanere perlomeno perplessi. E nessuno, tra questi giornalisti da strapazzo che ne raccolgono le dichiarazioni, gli pone la fatidica domanda: "Mi scusi Ministro ma io mi ricordo che qualche anno fa anche lei....". Nessuno. Del resto lui avrebbe risposto "E' una cosa diversa". Già, la cosa diversa è che ora lui è Ministro e Gennaro Esposito è sempre netturbino!
e sul Questore di Napoli Puglisi.
Leggete le dichiarazioni del questore domenica
http://www.tuttonapoli.net/?action=read&idnotizia=28590
13.52 Arrivano anche le prime dichiarazioni del questore di Napoli, Antonio Puglisi, riguardo il viaggio dei tifosi azzurri, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: " I tifosi sono stati controllati da noi uno per uno, sia nella fase iniziale che in quella finale, tutti erano regolarmente muniti di biglietto. Un grande apporto è stato dato anche dai responsabili dei diversi gruppi organizzati, Ci auguriamo che il prosieguo della giornata sia buono e collegato solo ad un evento sportivo. "Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilità non immediatamente sufficiente - ha spiegato il questore - i numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla".
e Le Confronti con quelle di Oggi.
"Stiamo lavorando anche sull'ipotesi che tra i responsabili delle violenze si sia infiltrata la criminalità organizzata". Lo ha detto all'ANSA il questore di Napoli, Antonino Puglisi. "Sappiamo che tra i gruppi del tifo organizzato - ha aggiunto il questore - ci sono collegamenti con frange della criminalità organizzata. Stiamo vagliando l'accaduto e nelle prossime ore, dopo l'incontro che avremo nel pomeriggio in Procura, potremo esprimere una valutazione più precisa".
MA com'è possibile...la domenica i Capi Ultras hanno aiutato il questore a far funzionare l'ordine pubblico, e il giorno dopo diventano Camorristi ?
e poi la domanda che mi sto facendo da 2 giorni...come può una Devastazione di un treno ( 500mila euro di danni in treni dove la settimana prima c'erano le zecche sembra una barzelletta) può fare più notizia, di tre tifosi del benevento accoltellati a roma per una partita di coppa italia ?
Un treno è più importante di 3 Vite umane ?
Saluti, Vittorio.
Le trasferte per i tifosi del Napoli sono già finite. E non si esclude che più avanti finiscano precocemente anche per i tifosi di altre squadre. Il calcio viene blindato ormai da anni. Partite a porte chiuse, niente trasferte organizzate, il settore ospiti chiuso o addirittura eliminato. Insomma, ci risiamo, niente di nuovo. Dopo quello che è successo domenica era inevitabile, il meno che si potesse chiedere e fare. Ma detto questo, pensiamo davvero che la cosiddetta tolleranza zero, che va tanto di moda, sia la soluzione del problema?
Il campionato era partito con una lodevole apertura delle autorità di polizia verso i tifosi.
Ridare ai napoletani il diritto di seguire la propria squadra era un’opportunità da non sprecare. Invece si è rivelata una decisione disastrosa. Colpa dei delinquenti, d’accordo, ma c’è stata anche una sottovalutazione del problema allucinante. Opportunamente la vendita dei biglietti era stata organizzata in collaborazione col Napoli, allo scopo di identificare tutti gli acquirenti. Solo che nessuno si è posto poi un problema elementare: come questi tremila tifosi avrebbero raggiunto Roma e l’Olimpico? Così si è consentito che duemila scalmanati andassero alla stazione centrale, come se fossero viaggiatori qualsiasi, per salire su un treno, peraltro affollato di gente per bene che tornava dalle vacanze.
Era facile prevedere quanto poi è successo. Sarebbe stato sufficiente programmare anche la trasferta, non solo la vendita dei biglietti. Un treno speciale? Dei pullman scortati dalla polizia? Comunque un viaggio blindato e controllato dalle forze dell’ordine. O davvero si pensava che duemila scalmanati sarebbero saliti sul treno come tutti gli altri viaggiatori? E’ stato un errore gravissimo, che naturalmente non solleva i delinquenti dalle loro responsabilità penali e morali. Ma è un errore che rivela la totale inadeguatezza dimostrata dallo Stato in tutti questi anni nell’affrontare e risolvere il problema della violenza negli stadi. Negli ultimi due anni sono morti un agente e due ragazzi, senza che cambiasse nulla. Le soluzioni sono sempre le stesse. Tardive, inefficaci, capaci solo di danneggiare la gente normale che, tra l’altro, avrebbe anche il diritto di andare tranquillamente allo stadio. E’ forte il sospetto che da parte della classe politica ci sia stata sinora una sottovalutazione del fenomeno, se non addirittura una cronica incapacità di affrontarlo. Non si può risolverlo solo con una repressione che, tra l’altro, appare sempre più inadeguata e inefficace. Manca una attività investigativa, di intelligence, che consenta di andare al cuore del problema, di neutralizzare i capi, gli ispiratori delle curve violente, di prevenire, di controllare. E mancano leggi che colpiscano più duramente e direttamente i reati da stadio. Se un giudice rimette in libertà dopo 24 ore i fermati, vuol dire che probabilmente gli strumenti legislativi di cui dispone non gli consentono alternative.
Chiudere gli stadi, vietare le trasferte spesso sinora è stata una decisione inevitabile, ma ormai risulta demagogica, vecchia, superata. Pensiamo davvero che i tremila facinorosi eventualmente colpiti dal Daspo verranno controllati ogni domenica nei commissariati di Napoli? E la denuncia per associazione a delinquere raggiungerà davvero quei duemila, tremila scalmanati ? Ci sarà mai un processo capace di evitare questa odiosa impunità per i reati da stadio?
Crediamo che ormai sia arrivato il momento di prendere il problema di petto, con coraggio e serietà, senza formule magiche ad effetto. La cosiddetta tolleranza zero, priva di leggi adeguate e di una attività investigativa di qualità, si rivelerà sempre un buco nell’acqua. Con una beffa per quei tifosi veri, per bene, che vorrebbero un altro calcio. Sbaglieremo, ma noi sogniamo ancora stadi civili e curve decenti. Come succede in tutti gli altri paesi. E come, per fortuna, è successo domenica a Firenze.
bel titolo, la trappola... perchè trappola era ed è stata!
Io proporrei una manifaestazione pacifica in cui finalmente ci siano solo i tifosi del Napoli...CON LE BANDIERE AZZURRE!! Questi pseudotifosi che pretendono di rappresentare Napoli e il calcio Napoli ormai sfoggiano solo bandiere più vicino al nero che all'azzurro! Io voglio rivedere le bandiere azzurre,i tamburi,anche i fumogeni azzurri.Basta ! Questa manifestazione e chi ha proposto quest'idea è un grande.Spero che aderiamo in tanti.Proprio per come detto sopra,vorrei proporre in caso ci fosse una manifestazione di veri tifosi,di presentarci tutti con delle finte armi di plastica,tipo bastoni di gomma,spade per costumi di carnevale,guantoni da boxe ,bende per gli occhi tipo Pirati,il tutto attorniato da bandiere azzurre,fischietti,tamburi,e uno striscione...MARONI,GUARDA QUESTO MUCCHIO SELVAGGIO ||
Tutto cantando canzoni tipo 'A città 'è Pulelcenella, O'Surdato 'Nnammurato,I Ragazzi Della Curva B,tutte canzoni tanto odiate dai prepotenti delle Curve.||
Qualcuno potrà prenderla come una cosa stramba,ma cosi potremmo far vedere il vero spirito Partenopeo,fatto di ironia e folklore,al quale abbiamo sempre risposto alle infamie e alle calunnie!
Leggiamo i giornali, usiamo Internet, facciamo rete. Il presente prima che il futuro delle nostre terre è affidato a noi. Noi abbiamo il dovere di essere sempre i primi a scendere in trincea, a spenderci in prima persona, a metterci (e rimetterci se è il caso) la nostra faccia, il nostro tempo, i nostri affetti. Sempre lì, a sognare di poter cambiare il mondo, e chissà che magari non lo cambiamo davvero.
Questa considerazione parte da molte menti della "Fogna d'Italia" oramai ridotta a ricettacolo di doppi sensi e di timori tutti italiani.
Perchè se c'è una cosa che abbiamo imparato a nostre spese da cittadini di questa scalcinata Repubblica, sicuramente è che chiunque da Bolzano a Palermo guarda a noi per alleggerirsi di colpe e comportamenti che compiuno continuamente.
Napoli è come lo "Specchio Ustorio" di Archimede, la si guarda e se ne rimane bruciati: incomprensibile gestione dello smaltimento dei rifiuti, Gomorra e Camorra, in quattro su un motorino senza casco, la Droga, la delinquenza giovanile, la maleducazione..
Noi non molliamo. Sia chiaro a chi ci vuole in ginocchio.
TG, Radio, Giornali...tutti ad indicare giù, più giù del Garigliano come ad un luogo utopico, che non esiste, di anime perse, di gente pronta ad ammazzarti per un accendino, di devastatori di treni, di picchiatori di poliziotti, di distruttori di bus, di Ultras che cantano...
Non molliamo, proprio no.
Dichiarazioni sul web che scorrono a fiumi, filmati e riprese col telefonino che fanno vedere un popolo che canta, sopra le righe, ma canta...
Ma voi non avete capito, che non molliamo.
I Tg incominciano a capire in piccola parte, che c'è dell'altro nei fatti del 31/8; i giornali incominciano a spostare l'attenzione sul "Movimento Ultrà" tout-court, sul movimento nazionale e non solo su quello napoletano a cui hanno fatto l'esame delle urine (drogato e uso a spacciare nelle curve), il casellario giudiziale (camorristi, tutti) ed anche l'estratto di residenza (provenienti dai luoghi più degradati di Napoli).
Non si molla qui, siamo tutti Ultras.
Il Bacino Elettorale pià grande del Sud Italia, quello decisivo per Prodi due anni fa e per Berlusconi recentemente, va tutelato, va allisciato. Il Collegio Campania 1 è formato anche da piccola borghesia, adusa ad inorridirsi quando gli toccano il diritto al parcheggio all'Università, al Tribunale o a Mergellina; fatto di piccola borghesia che la droga la compra, salvo poi scoprire che a Napoli ci sono gli sapcciatori nelle Curve...beh..però non sono adusi ad inorridirsi quando gli toccano il diritto a girare per l'Italia a testa alta. No, non lo fanno, a loro basta sentirsi due mesi prima dell'Elezioni, importanti...perchè loro hanno i voti e magari quel figlio che non ha voglia di fare nulla troverà il "posto"...perchè "noi c'abbiamo i voti"...mica idee ed educazione civica, no, i voti c'abbiamo...
Ma anche per voi, nostro malgrado, noi non molleremo mai.
Perchè mollare ora, significherebbe lasciare che l'80% dell'opinione pubblica consideri tutto ciò che proviene dal "Paese d'o Sole", un pezzo di escremento animale. Noi che abbiamo le più fervide menti d'italia, noi che a questo sgangherato Paese abbiamo dato da Girodano Bruno in poi, passando per Croce , le più grandi menti pedagogiche...proprio noi, oggi siamo il popolo più rozzo e becero che ci sia.
Andiamo avanti a dire, che 3096 LIBERI CITTADINI muniti di documento ed a volto scoperto si sono visti limitare le loro libertà costituzionali. Andiamo avanti a dire, che 3096 persone con un regolare biglietto in tasca hanno assistito solo a 30 minuti delo spettacolo che avevano acquistato. Andiamo avanti a dire che se tra le 3096 persone ci sono 200 criminali, questi in uno Stato che si rispetti, dovrebbero essere in galera e non a molestare 2896 viaggiatori per bene!
Ma non è così, la parola "Napoletano" ormai è magna pars espressione di criminale.
Ma noi criminali, allora, non molleremo cari Politici, cari media, non ci prosteremo ad una bugia solo perchè ci ritenete oramai lobotomizzti e liberi dalla "munnezza".
Noi andiamo avanti, petto in fuori, braccia alzate...ed anche per oggi, siamo tutti Ultras!
Luca
In un’intervista, Alexander Stille, giornalista e scrittore statunitense, dichiarò che “se una cosa non appare in televisione, non esiste”. Forse è stata questa frase a spingermi a vederci chiaro sulle vicende di domenica scorsa, quelle riguardanti l’ormai noto viaggio dei tifosi napoletani dal capoluogo campano alla capitale. O forse Adolf Hitler e il suo “più grande è la bugia, più la gente la crederà”. Fatto sta che credo e sono fermamente convinto della capacità critica dell’essere umano e del suo obbligo morale di sollevare, quando necessario, ogni ragionevole dubbio.
Il dubbio è alla base di ogni futura certezza.
Durante questo articolo, si analizzeranno fatti, si porteranno prove e alla fine si tireranno le somme, cercando di rispondere ad alcune domande:
Sono davvero avvenuti episodi di “guerriglia urbana” domenica scorsa?
E’ stata sensata la scelta di giocare a porte aperte una delle partite più a rischio di tutto il campionato?
E’ giusto punire un’intera tifoseria per i presunti fatti occorsi in stazione e fuori all’Olimpico di Roma?
Se complotto è stato, perché c’è stata una così forte connivenza da parte dei media?
In ultimo, a cosa mirerebbe tutta questa destabilizzazione dell’ambiente partenopeo (inteso come città e squadra)?
Tutto ciò a dimostrazione del corollario di Jost, secondo cui realtà e finzione ormai si intrecciano a tal punto che non è possibile più definirne i confini. E di come i media italiani se ne approfittino.
Domenica 31 agosto è di scena la prima giornata del campionato di Serie A. Inspiegabilmente e sorprendentemente, il Viminale decide di far giocare a porte aperte tutte le partite, senza divieti di trasferta, adducendo a questa scelta motivazioni di tipo fideistico. Suonano un po’ come “ve lo facciamo fare per vedere se fate i bravi”. Come la maestrina dopo la tiratina d’orecchie all’alunno irrequieto.
Una scelta dalle risonanze bibliche. Gesù Cristo tentato dal demonio. Vediamo di quanta fede sei dotato se ti offro denaro, successo, potere.
Che Roma – Napoli fosse una partita a rischio, lo sapevano anche i fili d’erba del campo. D’accordo con le iniezioni di fiducia ma, soprattutto dopo i precedenti degli ultimi anni, la scelta appariva un tantino azzardata. Altro che Gesù e Satana. Qui si tratta di mettere un pedofilo appena scarcerato dopo una condanna per stupro di minore, a lavorare in un asilo nido.
Così ti chiedi: quante misure di sicurezza adopereranno? Chissà quanto la macchina statale farà valere la sua efficienza…
Dopo la partita col Vllaznia di Coppa Uefa, il tifo organizzato partenopeo fa sapere che si muoverà verso la Capitale in treno, ritenuto il mezzo più veloce e sicuro. Infatti, convogliando tutti i tifosi in un’unica direzione, sarebbe stato più semplice anche per le forze dell’ordine tenerli sotto controllo, evitando così scontri con gli ultrà romanisti.
Il venerdì precedente alla partita, gli stessi gruppi organizzati cercano un incontro con i rappresentati di Trenitalia per predisporre un treno speciale per soli tifosi. Misura adottata tante volte negli anni passati, ma che stavolta l’azienda dei treni si rifiuta di accettare. In più, viene diramato un comunicato in cui si consiglia ai tifosi del Napoli di non viaggiare in treno per recarsi allo stadio.
Questa la situazione a quarantotto ore dal match.
Facciamo un balzo in avanti, a domenica 31 agosto, nelle ore successive alla partita. I media lanciano una serie di servizi infuocati in cui si parla di guerriglia urbana, scontri, devastazioni, addirittura sequestri. A quanto pare, il piano sicurezza (quale?) non ha funzionato. Per avere una prova di come i media abbiano trattato la notizia, basta dare un’occhiata ai seguenti link:
http://it.youtube.com/watch?v=I_aNdOZ_EVM&feature=related (Studio Aperto)
http://it.youtube.com/watch?v=aUA35esgjKc&NR=1 (Tg5)
Da notare come le notizie siano state confezionate ad arte. Nel primo servizio, a parlare di danni non è una figura istituzionale, ma il capo della sicurezza di Trenitalia. La figura istituzionale, ossia il questore di Napoli, Antonio Puglisi, dice che loro non andranno sul treno perché “non se ne ravvisa la necessità”. Dichiarazione contrastante con quanto sostenuto dal giornalista di Studio Aperto.
Nel secondo servizio sentiamo la voce fuoricampo dire: “…i cinque ultrà partenopei arrestati alla stazione Termini…”
Pur di forzare la mano contro i tifosi del Napoli, la giornalista falsa un’informazione. Dei cinque arrestati, infatti, tre ultrà sono romanisti e due napoletani. Ma, in quell’atmosfera da caccia alle streghe, accollare tutto alla parte sotto processo è un’occasione troppo ghiotta.
La linea mediatica, dunque, è questa. Il cittadino medio che si affaccia alla tv non potrà che condannare biecamente.
Domanda: dove sono gli scontri, la guerriglia? Strano che i servizi non mostrino scene del genere. Su questo punto torneremo più avanti.
Intanto, Trenitalia diffonde in fretta e furia una stima dei danni: si parla di almeno cinquecentomila euro. Tutto questo alle ore 15.00, quando il treno ancora non si era ancora fermato in stazione.
Domanda: chi ha quantificato la cifra? Se il treno era, a detta dei media, sotto sequestro, com’è stato possibile per il personale di Trenitalia circolare e fare una stima dei danni?
E le immagini dei danni?
A questo link è possibile visionare le foto che circolano in rete. Rari i filmati dell’Intercity Plus dopo la cosiddetta “devastazione”.
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/...ni-treno/1.html
Ad essere obiettivi, le condizioni del treno non si discostano molto dalle “solite” in cui versa un Intercity Plus. Sporcizia, cartacce, bagni luridi e sedili strappati non sono una novità. Proprio qualche tempo fa, il 18 agosto scorso, le precarie condizione igieniche della compagnia ferroviaria italica erano tornate alla ribalta. A questo link è possibile leggere integralmente l’articolo in cui si racconta dell’odissea di cinquanta passeggeri da Napoli a Torino e dell’incubo zecche:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...35711girata.asp
Interessante è l’incipit: “Indecifrabili macchie sui sedili, poggiatesta unti e finestrini talmente lerci da non riuscire a vedere fuori. Una mela marcia in un cestino, un paio di boxer sporchi tra i cuscini di una poltrona. E ancora una volta un brulicante carico di cimici”.
Nel marasma mediatico, le notizie si susseguono e si smentiscono. Si parla di cancelli forzati e poi di semplici disordini ai cancelli. Di tifoso napoletano accoltellato negli scontri con i romanisti che poi diventa un “auto accoltellamento”(notizia poi persa nel dimenticatoio).
I tifosi tornano a Napoli e intanto si scrive che hanno assaltato pullman, caricato la polizia e terrorizzato i viaggiatori presenti alla stazione Termini.
I media dedicano un’attenzione quasi morbosa all’evento, soprattutto in considerazione del fatto che, il giorno prima, alcuni interisti avevano devastato un autogrill e, nella giornata di domenica, i torinisti avevano assaltato un pullman di tifosi del Lecce e su questi accadimenti erano state spese pochissime parole.
Ma cosa è successo veramente domenica scorsa?
In base ai resoconti forniti da alcuni tifosi presenti ai fatti e rilasciati a “Notte Azzurra” su Radio Marte, al Tg1 e in molti forum dedicati, uniti ai filmati non istituzionali presenti su youtube, si può tentare una ricostruzione. E con la ricostruzione escono fuori le prime bugie.
Partiamo dalla stazione centrale di Napoli.
Secondo Sky Sport 24, una parte dei tifosi azzurri era presente in stazione già dall’alba, intorno alle sei e trenta. Ciò smonta la teoria secondo cui il treno sarebbe partito tardi perché orde di tifosi si sarebbero accalcate alla stessa ora in prossimità dei binari.
Altro punto su cui i media hanno marciato: i tifosi erano sprovvisti di biglietti. Il questore Puglisi, dopo la partenza treno, ha dichiarato: “I tifosi sono stati controllati da noi uno per uno, sia nella fase iniziale che in quella finale, tutti erano regolarmente muniti di biglietto. Un grande apporto è stato dato anche dai responsabili dei diversi gruppi organizzati. Ci auguriamo che il prosieguo della giornata sia buono e collegato solo ad un evento sportivo.”
Ed ecco crollare il terzo punto, ossia il sequestro del treno. Se Puglisi si è complimentato con i gruppi organizzati, vuol dire che nessuno ha usato violenza contro il resto dei passeggeri. Dai racconti della gente presente quella mattina in stazione, emerge che sono stati bensì i dipendenti di Trenitalia a consigliare di cambiare treno e sono stati persino aiutati a scendere dai suddetti tifosi. Proprio contro la compagnia ferroviaria, il tono del questore di Napoli è sembrato più critico: “Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilità non immediatamente sufficiente. I numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla".
Per motivi di ordine pubblico, a tutti i tifosi – anche a quelli con biglietti per le 9.24 – viene consigliato di partire con un unico treno, l’ormai noto Intercity Plus Modigliani delle 10.24. La capienza di un treno del genere è inferiore ai seicento posti. Nel treno fanno salire più di duemila persone. Si apprende dai telegiornali che vengono aggiunti dei vagoni supplementari, ma sempre troppo pochi in relazione all’incredibile numero di passeggeri. A Sky Sport 24 annunciano che le forze dell’ordine hanno invitato trecento tifosi muniti di biglietto a raggiungere con mezzi diversi la capitale.
Il caldo aumenta e il treno, stracarico, resta fermo per più di due ore nella stazione di Napoli Centrale. L’Intercity Plus Modigliani è ormai diventato un carnaio.
La gente all’interno si lamenta e soffoca. C’è chi sviene, chi chiede un po’ d’acqua. All’improvviso, anche l’aria condizionata va via e i finestrini chiusi fanno diventare l’atmosfera soffocante. Dai racconti rilasciati al Tg1, in ogni scomparto da sei sono chiusi circa quattordici tifosi. Nei bagni si affollano in cinque/sei unità. Gente che ha pagato il biglietto costretta a viaggiare in piedi sulle tazze delle toilette di Trenitalia.
Nitroglicerina a bordo di una vettura da motocross.
Qualcosa cede, si rompe. E’ come voler indossare a tutti i costi una maglia più piccola di parecchie misure. Prima o poi è normale che avvenga lo strappo.
Non si sa se per errore o necessità, ma qualcuno tira il freno d’emergenza in prossimità di una stazione. La gente scende per andare in bagno, abbeverarsi , respirare. Qualcuno ha sfondato dei vetri, l’aria si stava facendo irrespirabile.
Giunti a trenta chilometri da Roma, il treno resta fermo quindici minuti in una galleria. Arriva alla stazione Termini poco dopo le quindici. Chi è sul treno sa che perderà almeno il primo tempo della partita.
Di seguito riporto filmati amatoriali girati in stazione da turisti o osservatori occasionali. Da notare che non si intravede terrore nella gente che li osserva, né avvengono aggressioni o si verificano scene di panico. Ci sono i cori, qualche bengala e poche esplosioni:
http://it.youtube.com/watch?v=h4KQ8mOTV-c
http://it.youtube.com/watch?v=FYOf5SzSnEk&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=w6FuuUx1ULA&feature=related
Le immagini montate ad arte sui Tg nazionali trasformavamo quegli stessi, pochi bengala in incendi devastanti. Notare al minuto 0.35 del seguente filmato:
http://it.youtube.com/watch?v=utlAAv-dd-A&feature=related
A riprova del fatto che si tratta di banali manifestazioni di tifo, notare l’atteggiamento dei tifosi veronesi giunti nella stazione di Napoli Centrale in una delle ultime sfide tra Napoli e Verona:
http://it.youtube.com/watch?v=76UKBs2zws4
Da considerare che indossano elmetti, manco si preparassero ad una guerra, e stringono bastoni, intonando cori di odio contro la città. Nessuno, all’epoca, sollevò alcun tipo di disgusto moralista.
Il viaggio dalla stazione si trasforma in un’altra Odissea e, anche in questo caso, gli scontri latitano. Nessun Tg nazionale è in grado di documentare gli “assalti” ai mezzi di trasporto romano da parte dei tifosi partenopei. Dopo circa quaranta minuti di viaggio in pullman – dai racconti dei tifosi si presume fossero stipati come sardine e obbligati a tenere i finestrini chiusi – si giunge all’esterno dello stadio olimpico. Alcuni hanno pensato che sia stato fatto apposta. In effetti, la distanza tra la stazione e lo stadio è inferiore ai nove chilometri. Considerando che si tratta di un centro cittadino, con una media di 40km/h si poteva raggiungere la meta in poco più di dieci minuti. Anche questo resta un punto oscuro.
All’ingresso, alcuni Tg parlavano di cancelli forzati. Ancora, non esistono immagini a supporto della tesi. Con tante telecamere spianate, pare molto strano, soprattutto quando si è costretti a riprendere corse di alcuni tifosi verso gli autobus e spacciarle per assalti.
La gogna mediatica. Mi viene da pensare che un po’ tutti, dalle istituzioni ai mezzi di comunicazione di massa, si aspettassero la rissa. Scontri, coltellate, spranghe. Non c’è stato niente di tutto questo. Quando hai probabilmente pronto un intero palinsesto sugli scontri tra romani e napoletani, è dura cambiare tutto a un tratto programmazione. Soprattutto se – e a questo punto non è così assurdo pensarlo – ci sono secondi fini.
Perché i media hanno chiesto la testa dei napoletani senza neanche menzionare gli episodi – ben più gravi – che hanno coinvolto interisti, torinisti e leccesi? Perché quando, nel campionato scorso, un pullman di ultrà juventini investì un tifoso parmense nessuno parlò di responsabilità oggettiva, chiusura degli stadi e blocco delle trasferte? Perché la notizia fu subito accantonata? Qualche vetro rotto è più importante di una vita umana? Cos’ha l’Italia di così profondamente malato che la porta ad essere un paese cannibalizzato dalla bassa cultura e da un’informazione a dir poco vandalica?
Maroni ha parlato di pugno duro. Pugno duro per dei vetri frantumati. Qualche settimana fa sono avvenuti, in Italia, due episodi che rappresentano in tutto e per tutto la devianza di questo Paese. A Roma e a Torre Annunziata, due coppie di turisti tedeschi e olandesi hanno subito gravissime violenze da parte di delinquenti. A Roma furono due romeni. Picchiarono l’uomo, violentarono la donna – fracassandole la mandibola e i denti – e li derubarono entrambi. Per bastonarli, si sono serviti delle mazze usate per governare il proprio gregge di pecore. La tolleranza zero di Maroni in quel caso fu la minaccia di firmare un decreto di espulsione. Allontanarli dal Paese giusto il tempo per poi ritrovarceli di nuovo clandestinamente.
Cos’ha il Paese che non va? C’è da credere nel qualunquismo e nei cosiddetti “venti leghisti” per davvero? E’ possibile che Napoli non possa avere una rinascita che subito i media si apprestano ad affossarla di nuovo?
Il calcio a Napoli rappresenta più di un placebo. Secondo alcuni studi sociologici, negli anni ottanta la gente del capoluogo campano era più felice, nonostante i mille problemi. La squadra di calcio andava bene e rappresentava una piccola rivalsa per tutti quei napoletani sparpagliati in tutta Italia. Persino i crimini, gli scippi e le rapine erano in diminuzione. Il calcio ha un potere taumaturgico per questa città, perché cercare di stroncare forse una delle poche cose che ricomincia a funzionare?
Il governo Berlusconi ha cominciato bene, dando nuove speranze riguardo all’emergenza rifiuti. Perché permettere ai pregiudizi di rovinare ciò che di buono sta facendo?
L’Italia intera merita la verità. Da nord a sud, l’avvelenamento della cultura fa male e genera stupidi odi razziali. Basta con la vandalizzazione dell’informazione. Mi torna sempre in mente Pasolini e una sua frase, che mi piace citare in momenti come questo:
“Non vi è dubbio che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte su cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e d'informazione, non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre.”
Giuseppe Branca
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